NEWS n°04/2021: Chiarimenti su normativa nazionale

In questo numero: la circolare del MiTE del 12 aprile 2021 contiene i chiarimenti sull’applicazione della Tari dopo le novità introdotte dalla normativa DLgs 116/2020 – Linee guida per un’interpretazione comune del termine «danno ambientale» – Descrizione del progetto “All you need is food” contro gli sprechi alimentari.

  1. Circolare MiTE: Riduzione Tari, sconti per le imprese e scadenze 

A seguito dell’emanazione del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, sono state riscontrate talune problematiche in merito all’applicazione della TARI di cui all’art. 1 commi 639 e 668 della legge 27 dicembre 2013, n. 147. La nota del 12 Aprile 2021 Prot. n. 37259 contiene i chiarimenti sull’applicazione della tassa dopo le novità introdotte dalla normativa: gli sconti per le imprese che danno avvio al recupero dei rifiuti “urbani” e la scadenza per chi non sceglie il servizio pubblico.
Parte dei chiarimenti sono stati resi necessari dalle modifiche della normativa dell’unione e nazionale ha superato la definizione di “rifiuti speciali assimilati”, sostituendola con i “rifiuti urbani”. In particolare:

  • Confermato dal Ministero che pure le attività industriali con capannoni di produzione possono produrre rifiuti urbani, non solo rifiuti speciali perché le nuove norme definiscono “speciali” i rifiuti delle lavorazioni industriali se diversi dai rifiuti urbani, le superfici in cui avviene la lavorazione industriale, i magazzini di materie prime, di prodotti finiti e di merci sono escluse dalla tassazione, così come le superfici in cui vengono svolte attività artigianali; diversamente, per locali quali mense e uffici, si deve corrispondere l’intera quota (sia la quota fissa che variabile) della tassa;
  • Per quanto riguarda le utenze non domestiche il 31 maggio, così come stabilito dall’art. 30 comma 5 del D. L. n. 41 del 2020, è l’ultimo giorno utile per la scelta di non utilizzare il servizio pubblico per lo smaltimento dei rifiuti urbani.

La scelta implica uno sconto sulla parte variabile della Tari, che dipende dalle quantità di rifiuti che sono avviati al recupero al di fuori del servizio pubblico.
In ogni caso deve essere comunque corrisposta la somma individuata come parte fissa, che serve a pagare le spese per i servizi indivisibili.
In tal senso il periodo di tempo per la determinazione dei comuni è piuttosto limitato: tariffe e regolamenti devono essere approvati entro il 30 giugno 2021, un mese dopo la scadenza per la scelta per le utenze non domestiche, sulla base del piano economico finanziario (PEF) del servizio di gestione dei rifiuti.

  1. Linee guida per un’interpretazione comune del termine «danno ambientale»

La direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale («la direttiva Responsabilità ambientale» o la «direttiva») mira a istituire un quadro per la responsabilità ambientale, basato sul principio «chi inquina paga», per la prevenzione e la riparazione del danno ambientale. Una modifica adottata nel 2019 prevede che la Commissione europea elabori linee guida che forniscono un’interpretazione comune del termine «danno ambientale», come definito all’articolo 2 della direttiva, al fine di uniformare l’applicazione da parte di tutti gli Stati membri.
Quando un danno ambientale si verifica o minaccia di verificarsi, per gli operatori scatta l’obbligo di adottare misure di prevenzione o riparazione, così come scattano obblighi connessi per le autorità competenti, ferma restando la facoltà per altre persone di richiedere l’adozione di interventi.
Il suddetto documento definisce le linee guida, diramate il 24 marzo 2021, in particolare analizza la definizione di «danno» e la formulazione completa della definizione «danno ambientale», per poi esaminare nel dettaglio le tre categorie distinte di danno ambientale ricomprese nella definizione, vale a dire «danno alle specie e agli habitat naturali protetti», «danno alle acque» e «danno al terreno».
Dato che l’obiettivo delle linee guida è fornire un’interpretazione comune della definizione, il loro contenuto è analitico e dettagliato. Sebbene non siano concepite a uso esclusivo di destinatari specifici, saranno utili in particolare ai seguenti soggetti, che ricoprono tutti un ruolo nel quadro della direttiva: Stati membri, autorità competenti, operatori, persone fisiche e giuridiche e fornitori di garanzie finanziarie.

Linee guida scaricabili all’indirizzo:
https://ec.europa.eu/environment/legal/liability/pdf/eld_brochure/IT.pdf

  1. Spreco alimentare e Inquinamento ambientale

In Italia vengono prodotte in un anno circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari lungo la filiera agroalimentare italiana, dai campi al consumatore finale, di cui 5,1 milioni divengono spreco.  A livello globale la maggior parte dell’eccedenza (57%) viene generata dagli attori economici, nonostante stiano adottando diverse strategie per diminuire gli sprechi e donare il cibo ancora buono, ma anche il consumatore influisce notevolmente sul fenomeno se pensiamo che il 43% degli sprechi avviene tra le mura domestiche.
È un fenomeno estremamente complesso che per poter essere contrastato necessita di più interventi sotto vari aspetti, primo fra tutti la sensibilizzazione riguardo al tema.
Il Progetto “All you need is food”  realizzato in partenariato dalla nostra Unione Nazionale Consumatori e U.Di.Con. e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ai sensi dell’art. 72 DL del 03/07/2017 n.117 e S.M.I., annualità 2018), si propone di porre il consumatore, in particolar modo i giovani consumatori, al centro delle attività, favorendo la conoscenza del tema e una maggiore consapevolezza del ruolo che ognuno di noi svolge nella prevenzione degli sprechi alimentari, stimolando la proposta di soluzioni innovative e creative ed efficaci.

Analisi dei dati e approfondimenti sulle conseguenze ambientali nel video all’indirizzo :
https://www.youtube.com/watch?v=bxcR16UM3J4
Fonte: https://www.isprambiente.gov.it/it/news

A cura di Ing. Ludovica Casaccia


I clienti che hanno bisogno di chiarimenti in merito dovranno mandare una richiesta a informa@gruppobeta.it ponendo un quesito specifico.

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