IMPIANTO
Ognuno al posto suo.
Beta ambiente per la realizzazione del suo impianto ha effettuato uno screening iniziale delle varie attività produttive limitrofe. L’impianto di recupero, trattamento e stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, sorge nel cuore del nucleo industriale della Val di Sangro. Peculiarità di tale impianto è la localizzazione strategica, in quanto consente di ridurre i costi di trasporto, soprattutto per clienti che hanno spesso carichi incompleti.
Inizialmente il sito è stato autorizzato in procedura semplificata (aut. provinciale). Successivamente è partita la progettazione diun impianto che da semplice “RIP” sarebbe divenuto un impianto autorizzato dalla Regione Abruzzo con determina DR4/170 del03/11/2010. Tale autorizzazione ingloba l’attività di recupero, trattamento e stoccaggio (R12/R11 e D13/D15) per rifiuti pericolosi e non.
Il sito ha un’estensione di circa 10.000 mq ed è suddiviso in aree specifiche in cui sono svolte le varie attività. Tra queste vi è un capannone per lo stoccaggio di particolare interesse di rifiuti pericolosi e non, che non possono essere lasciati nell’area a cielo aperto e che devono essere gestiti con particolare attenzione.
Notevole importanza riveste il progetto che ha dato vita all’autorizzazione, in quanto è modulare e con alcuni accorgimenti autorizzativi ed approfondimenti, può essere variato in un impianto più complesso con trattamenti diversi e particolari.
Principali rifiuti trattati
- Rifiuti provenienti dai cantieri di costruzione o demolizione, che possano essere recuperati al fine di produrre materiali inerti riciclati destinati alle attività del settore costruzioni.
- Rifiuti speciali come sabbie esaurite, conglomerati bituminosi, ecc.
- Rifiuti speciali come imballaggi e ferro.
Fasi di funzionamento dell’impianto
Il punto d’inizio del processo fisico coincide con il momento in cui i rifiuti, dopo aver superato i controlli di accettazione e le procedure di registrazione, procedono alla zona di scarico per essere stoccati in attesa della fase di lavorazione.
La fase “core” del ciclo prevede la lavorazione dei rifiuti, che consiste essenzialmente in una frantumazione meccanica attraverso l’utilizzo di un apposito mulino, in una vagliatura in grado di separare le frazioni indesiderate leggere (legno, carta e plastica) e nella successiva fase di vagliatura del prodotto ottenuto nelle diverse fasce granulometriche.
Il punto terminale del ciclo è l’immagazzinamento del materiale riciclato, pronto per uscire dall’impianto ed essere avviato agli impieghi previsti.
Modalità operative
- Accettazione del carico all’ingresso dell’impianto tramite controllo visivo diretto o con l’ausilio di videocamere;
- Scarico dei rifiuti nella zona di stoccaggio, accumulando separatamente i materiali in ragione della composizione prevalente (laterizi, lapidei, cementiti, misti, eventuali frazioni indesiderate). Lo scarico avviene direttamente dal mezzo che ha conferito i rifiuti (piana le ribaltabile o cassonetto a fondo apribile, movimentato dalla gru a braccio del camion). In tale fase è possibile effettuare un secondo controllo di qualità che potrà comportare anche l’eventuale rifiuto del carico in ingresso;
- Movimentazione dei rifiuti dalla zona di stoccaggio alla tramoggia di carico dell’impianto, tramite pala meccanica gommata; Frantumazione mediante mulini meccanici;
- Separazione delle frazioni leggere indesiderate attraverso l’uso di apparecchiature meccaniche. Solo ove necessario viene effettuato un finissaggio tramiteseparazione manuale;
- Vagliatura meccanica del prodotto in uscita e stoccaggio a cumulo dei materiali suddivisi nelle diverse classi granulometriche; Carico del materiale riciclato sui mezzi di trasporto verso i luoghi di riutilizzo.